Operazione Acoustic Mirror – Isola di Leros 22 – 25 giugno 2016

Il restauro del Muro d’Ascolto a Monte Patella (Isola di Leros)

A 71 anni dalla resa delle truppe tedesche nel Dodecaneso e dalla fine del secondo conflitto mondiale, per la prima volta è stata intrapresa un’operazione di restauro conservativo di un manufatto militare italiano unico risalente alla II G.M., si tratta del Muro d’Ascolto, una specie di radar acustico passivo in grado di captare il rombo degli aerei attaccanti. Il Muro si trova sul Monte Patella nei pressi del Comando protetto della Difesa Antiaerea DICAT FAM, il muro pur essendo sopravissuto agli eventi bellici ed al vandalismo postbellico presentava gravi danni. Nel settembre del 2015 constatando il progressivo degrado, lo storico Luciano Alberghini Maltoni decideva di finanziare un operazione di restauro che non era possibile all’epoca a causa della intransitabilità della ex strada militare. Iniziava quindi un proficuo colloquio con la Municipalità di Leros, nella persona del sindaco Michele Kolias con il fondamentale coordinamento ed organizzazione logistica di Enzo Bonanno, segretario generale dell’Associazione AIAL. Finalmente agli inizi dell’estate del 2016 il progetto si è concretizzato quando la strada è stata riparata e si è potuto quindi procedere all’operazione “Acoustic Mirror”, l’obiettivo dell’operazione era il restauro conservativo non essendo possibile né opportuno ricostruire le parti di muro parabolico crollate.

La prima attività è stata la bonifica delle fosse e del corpo centrale, successivamente si è proceduto alla riparazione dei danni e di prevenzione dell’ulteriore degrado tramite la ricostruzione dei bordi delle fosse, del tamponamento e copertura delle brecce nei muri, il ripristino dell’intonaco nelle zone più deteriorate. Sono stati impiegati circa 4 tonnellate di malta, movimentati a mano oltre 3 mc di terreno e pietre, impiegate circa 80 ore uomo. Durante i lavori di restauro è apparsa con evidenza una parte di mimetizzazione giallo ocra originaria (fossa QUADRANTE NORD), sono stati portati alla luce i pozzetti di scarico dell’acqua piovana, il condotto di scarico al cui interno sono stati rinvenuti parti dei carboni cilindrici illuminanti delle luci fotoelettriche, nei pressi del muro altri frammenti metallici riconducibili a munizionamenti e reticolati. Purtroppo nella fossa QUADRANTE SUD EST lo sterro ha evidenziato un importante smottamento del terreno (in quel punto in declivio) che ha sfondato il muro di contenimento della fossa stessa, se una consulenza geologica dimostrasse che lo smottamento continua, si renderebbe necessaria la costruzione di un muro di contenimento in cemento il cui costo non è al momento valutabile ma sicuramente oneroso. Paradossalmente proprio il muro di questo quadrante è l’unico che si è conservato intatto nella sua superficie esterna parabolica, questo muro ha poi riservato la sorpresa,ad un più attento esame, di presentare una “lisciatura” a settori  di diversa qualita che forse indica l’opera di differenti artigiani.

Nella fossa del QUADRANTE SUD OVEST abbiamo scoperto tracce di un disegno forse a carboncino non interpretabile, questo indizio indicherebbe che qualche marinaio ha tentato nelle lunghe ore di guardia d’ingannare la noia. Assolutamente degno di nota è il fatto che la squadra degli operai, consapevole di lavorare ad un manufatto storico veramente unico,  si è coinvolta al punto che il capomastro della squadra ha volontariamente consegnato un volantino in alluminio che teneva  in casa, (probabilmente il volantino di un aerofono mod OG41) e numerosi altri reperti come taniche, contenitori di munizioni etcc.  Tutti i reperti sono stati consegnati al Museo Deposito di Guerra gestito da Ioannis Paraponiaris. Durante i lavori, la regista Ioanna Asmeniadou-Phocas ha realizzato un filmato che sarà inserito in un più ampio documentario destinato alla promozione turistica dell’isola mentre Markos Spanos ha eseguito riprese con il drone. Tuttavia la cosa più straordinaria è stata la possibilità di attingere acqua dalla cisterna delle ex caserme marinai vicine dove nonostante il degrado e il vandalismo ancora oggi l’impianto di raccolta della acque piovane funziona. Al termine dei lavori è stata collocata una targa commemorativa. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con l’AIAL e naturalmente con l’autorizzazione ed Il supporto della Municipalità di Leros che ricordiamolo è un isola museo a cielo aperto. Ci auguriamo che questo sia un primo piccolo passo per il recupero e la valorizzazione delle numerose altre testimonianze della guerra.  Rivolgiamo un appello a chiunque visiterà il posto di rispettare la memoria di questi luoghi sacri dove tanti combattenti hanno lasciato le loro vite.

Da sinistra Markos Spanos, Ioanna Asmeniadou-Phocas, Luciano Alberghini Maltoni

Enzo Bonanno e

Luciano Alberghini Maltoni

 

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